giovedì 14 aprile 2016

L'arte del non-fare di Masanobu Fukuoka


“ In questo podere noi pratichiamo l’agricoltura del non fare e mangiamo cereali, verdure e agrumi integrali e squisiti. Esiste una fondamentale e significativa soddisfazione nel solo fatto di vivere vicino all’origine delle cose. La vita è canto e poesia.”
Masanobu Fukuoka
L'Agricoltura Sinergica è un riadattamento dei concetti e delle idee ispiratrici del metodo di coltivazione di Masanobu Fukuoka (microbiologo, filosofo e scrittore giapponese), che negli anni quaranta lo ha denominato "Agricoltura Naturale"
L'obiettivo dell'Agricoltura Sinergica è quello di diffondere nuove tecniche idonee alle esigenze del clima europeo e all'urgenza di rigenerare un suolo ampiamente sfruttato.



L'Agricoltura Naturale, e quindi anche quella Sinergica, si avvale di 4 pilastri fondamentali, che chiunque desideri cimentarsi in un'avventura del genere con il suo orto, potrebbe, anzi dovrebbe recitare assieme alla preghiera prima di andare a letto.
I 4 princìpi sono:
  • NESSUNA LAVORAZIONE
  • NESSUN FERTILIZZANTE
  • NESSUN DISERBO
  • NESSUN PESTICIDA
      
Con la sua tenuta in Giappone, Fukuoka ha dimostrato che è possibile, per esempio, coltivare il riso senza usare agenti chimici e che non è necessario allagare le camere delle risaie per tutto il periodo di coltura. Le rese riescono comunque simili alla media di quelle che si avvalgono della chimica.


NESSUNA LAVORAZIONE
Se ariamo e lavoriamo il terreno otteremo un beneficio temporaneo. Il risultato sarà ogni volta un suolo sempre più compatto e ciò richiederà nuove lavorazioni sempre più profonde. Il contrario di quello che vogliamo! Desideriamo un suolo sano e ricco come quello delle foreste primarie! A ben pensarci, però, le foreste primarie non sono colonizzate dall'uomo…giusto?
Eppure gli alberi aggiungono ogni anno un anello di legno al loro tronco.
Questo vuol dire che il suolo è fertile e continua ad esserlo nonostante tutta la vegetazione che vi cresce sopra.
Dunque possiamo scegliere di vedere il terreno come uno strumento imperfetto o lasciare che la natura faccia il suo lavoro.
Ciò che è importante capire è che più un suolo è fertile più esso contiene sostanza organica. È la sostanza organica che ci libererà dal falso bisogno della chimica. Mentre, comprendere come essa agisce in un suolo non lavorato ci farà rendere conto che ci siamo per troppo tempo concentrati sul problema, senza notare che il suolo liberamente vive e ara se stesso.
Possiamo ottenere un suolo profondo e fertile in vari modi, in base al risultato da raggiungere e a quanto tempo si vuole dedicare ad esso. Eccone alcuni:
1. sotterrare direttamente materia organica grezza in profondità (come quando si costruisce un hugelbeet);
2. migliorare gradualmente il suolo piantando erbe ed alberi che sviluppino radici in profondità;
3. migliorare i campi grazie al trasporto dei nutrienti contenuti nell'humus dei boschi a monte, attraverso la pioggia o altri mezzi.

Seed ball. I semi vengono inseriti in una pallina d'argilla che li protegge da uccelli e topi ma permette all'acqua di entrare e al seme di germogliare. La piantina potrà, quindi, nascere senza dover arare il terreno.


NESSUN FERTILIZZANTE
L'impiego di fertilzzanti (chimici e non) apporta benefici immediati ma se si considera il loro impatto nel lungo periodo diventa necessario analizzare anche i danni che causano sulla stabilità del suolo:
  1. Velocizzano la crescita dei raccolti ma provocano uno scompenso di nutrimenti nel suolo, che non risultano più essere ben bilanciati. Per questo le colture si indeboliscono inevitabilmente.
  2. Le piante indebolite da una “dieta” scorretta sono maggiormente soggette a malattie dovute a carenze o eccessi di nutrimenti, nonché all'attacco di insetti nocivi: ciò interferisce con il loro sviluppo.
  3. I fertilizzanti sono solitamente meno efficienti di quanto le analisi di laboratorio dicano, poiché i test vengono effettuati in situazioni controllate che in natura è quasi impossibile ricreare.
  4. Il 70% dei danni provocati al suolo è dovuto all'acidificazione dello stesso in seguito all'uso di molti fertilizzanti contenenti molecole a base di acido solforico. In suoli troppo acidi o troppo alcalini molti nutrienti vengono immobilizati in forme non assorbili dalle piante nel terreno. Si sviluppano così malattie dovute a carenze nutrizionali.
  5. I fertilizzanti più usati sono a base di Azoto, Fosforo e Potassio (N:P:K). solitamente non contengono altri nutrienti necessari alle colture e l'aggiunta in eccesso di questi elementi ne immobilizza altri. Per questo spesso si riscontrano anche carenze di oligoelementi, cioè quei nutrienti essenziali per lo sviluppo ma necessari in quantità inferiore ai sopracitati N:P:K.
Guardando in natura vediamo che, anche senza l'intervento dell'uomo, le piante prosperano. Perciò è bene insistere sul fatto che un orto senza fertilizzanti è filosoficamente e praticamente possibile.

NESSUN DISERBO
La pratica del diserbo sarebbe da evitare sempre, sia che essa sia effettuata meccanicamente o chimicamente. Questo perché in Agricoltura Naturale le “erbacce” non esistono… O meglio, esistono solo piante utili a formare un ecosistema bilanciato in grado di autoregolarsi. In questo modo anche le cosiddette infestanti possono trovare un loro collocamento all'interno dell'orto ed essere utilizzate per le loro qualità benefiche. Non a caso, molte delle spontanee che siamo soliti eliminare dalle aiuole dell'orto hanno delle proprietà utili per il benessere fisico dell'uomo e per quello del suolo. Il trifoglio crea una vasta copertura che protegge il terreno, fissa in esso l'azoto dell'aria e se ne possono mangiare i fiori. Il tarassaco (o “cicorietto matto”) è un'ottima alternativa all'insalata, sebbene amaro, e possiede notevoli proprietà diuretiche e lenitive per l'apparato cardiovascolare e per il fegato. La portulaca, una pianta grassa dal caratterisitico gambo rosso, è un altro ottimo strato di copertura ed è ricco di vitamine e sali minerali (se non viene raccolta per il consumo si decomporrà e arricchirà il terreno con essi).
E se proprio non desiderassimo più vedere quelle piante che ci stanno antipatiche il consiglio è quello di sradicarle e sostituirle con altre specie da sovescio di maggiore gradimento (es. loietto, loiessa, graminacee non invasive, leguminose...).

NESSUN PESTICIDA
Così come non esistono erbacce, non esistono nemmeno insetti nocivi.
Anche in questo caso è necessaria una precisazione. Non si intende il rifiuto di vedere la malattia in quanto tale. Ciò che consideriamo nocivo non è altro che una proiezione delle profonde paure archetipiche, legate ai bisogni primari di sopravvivenza. Noi competiamo con le erbacce e con gli insetti perché crediamo che minaccino il nostro raccolto, se ne approprino ed in ultima istanza ci lascino senza nulla da mangiare. Facendo un passo indietro e osservando un quadro più ampio della situazione all'interno dell'orto, è possibile giungere a considerazioni che non siano limitate dal bisogno umano di tenere sotto controllo ciò che crediamo ci minacci direttamente.
Quando si instaura un rapporto equilibrato tra due o più popolazioni di insetti, in cui le une mangiano le altre e via dicendo, non è più possibile parlare di insetti nocivi o benefici, poiché gli uni tengono sotto controllo gli altri e viceversa.
In un orto sinergico, come in natura, queste dinamiche sono all'ordine del giorno e sono molto più complesse perché coinvolgono milioni o miliardi di specie di vari regni (animale, vegetale, fungino) i quali interagiscono tra loro mantenendo un equilibrio dinamico e vitale.

 
Esempio di orto sinergico

Qui sotto riportiamo il video "Masanobu Fukuoka, la storia dell'agricoltura naturale", un breve racconto sulla vita di Fukuoka e sui motivi che lo hanno ispirato verso l'Agricoltura Naturale.
 


A 62 anni, Fukuoka raccolse le sue esperienze nel libro "La rivoluzione del filo di paglia", con il quale divenne famoso in tutto il mondo. A partire dal libro, è stato creato anche un breve documentario che vi invitiamo a vedere, un piccolo contributo alla diffusione dell'Agricoltura Naturale in Italia.

Vi è piaciuto il nostro articolo sull'Agricoltura Naturale di Masanobu Fukuoka? 
Ci stiamo impegnando a scrivere articoli che possano essere interessanti per voi ma soprattutto utili. Sulla nostra pagina Facebook e qui sul nostro blog troverete anche tante altre curiosità su quello che stiamo facendo con il progetto "L'anello sul fiume"ai Mulini di Gurone. 

Se volete cimentarvi anche voi con un orto sinergico o avere a disposizione un pezzetto di terra dove sperimentare, confrontarsi, praticare e conoscere venite a trovarci direttamente al nostro orto dell'Anello!



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